L'accanimento passa dal consulto
Secondo il Comitato Nazionale di Bioetica, quando un medico si trova di fronte a dover stabilire se un dato trattamento si può inquadrare nell'ambito di un accanimento terapeutico, lo stesso può far ricorso a un consulente.Accertare se di fronte a un malato terminale ci sia o meno accanimento terapeutico è difficile. Dunque, il medico può fare ricorso a una opportuna consulenza. Questa una delle conclusioni del documento del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) 'Rifiuto e rinuncia consapevole al trattamento sanitario nella relazione paziente-medico', al voto venerdì e anticipato dall'ADNKRONOS SALUTE.
"Non di rado - rileva il testo dei bioeticisti coordinati dal preside della Facoltà di giurisprudenza dell'università di Bologna, Stefano Canestrari - risulta particolarmente difficile accertare in concreto l'effettiva sussistenza di un accanimento clinico-diagnostico.
In tali casi, anche un'eventuale e competente richiesta di sospensione dei trattamenti da parte del paziente potrà utilmente contribuire al formarsi nel medico, supportato da una opportuna consulenza, di una adeguata valutazione del caso".
Pagina pubblicata il 26 ottobre 2008