Lampedusa modello per isole minori
Lampedusa modello di sanità per le isole minori. Proprio la perla delle Pelagie potrebbe essere il primo esempio di una nuova organizzazione sanitaria, da 'esportare' poi alle altre isole minori italiane. Lo spiega da Lampedusa il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, che punta in questo modo "a garantire assistenza e continuità delle cure ai cittadini, potenziando e razionalizzando le attività territoriali".
Ieri infatti una delegazione composta, fra gli altri, dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, dal sottosegretario Fazio, dal presidente della Commissione Sanità del Senato Antonio Tomassini, ha incontrato il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis per analizzare la situazione sanitaria dell'isola. Dove vivono "6 mila abitanti, che in estate diventano 30 mila - ricorda lo stesso Fazio - Per rispondere ai loro bisogni di salute è stato studiato un piano, concordato con l'assessore regionale alla Sanita', Massimo Russo".
Un programma in tre punti, che dovrebbe essere operativo in sei mesi. "Per prima cosa - racconta Fazio - prevediamo un poliambulatorio destinato alla prima diagnosi e alle prime cure, ma anche alla prevenzione e riabilitazione. Una struttura che già esiste, anche se presenta alcune criticità. Si tratta comunque di problemi minori, facilmente risolvibili.
Poi - prosegue - pensiamo a organizzare un percorso di continuità assistenziale per i ricoveri in terra ferma, con tappe precise per le diverse patologie, che specifichi in quali strutture si effettueranno i ricoveri stessi". Infine, terzo punto, "al ritorno a Lampedusa occorre garantire le cure agli abitanti. Questo vuol dire anche organizzare trasferimenti gratuiti per i ricoveri e i controlli. Un aspetto che - ammette Fazio - può avere dei costi, ma può trovare risposte nell'ambito della razionalizzazione in corso" a livello regionale.
Insomma Lampedusa potrebbe essere una sorta di laboratorio, un modello per una sanità 'a misura' degli abitanti delle isole minori. "I tecnici dell'assessorato stanno studiando la cosa, e sono ottimista. Oggi non c'era, di fatto, una continuità assistenziale per questi cittadini. Cerchiamo di mettere tutto a sistema, spero - conclude il sottosegretario - in meno di sei mesi".
Pagina pubblicata il 13 ottobre 2008