Libera professione, applicare legge in vigore
"Siamo d'accordo con il sottosegretario Fazio sulla proposta di prestazioni in libera professione dei medici non superiori a quelle rese nel servizio pubblico. Facciamo solo presente che si tratta di una norma già contenuta nella legge 120 recentemente approvata dal Parlamento, in modo bipartisan, il 3 agosto 2007. Norma che va quindi applicata".
Parola di Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici, che commenta così l'annuncio fatto ieri a Milano dal sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, al lavoro sulla riforma della libera professione dei medici del Ssn.
"La stessa legge - sottolinea Cozza in una nota - prevede inoltre la prenotazione e la riscossione degli onorari delle visite in libera professione intramoenia da parte delle stesse aziende, nonché, sempre a carico di queste ultime, l'individuazione di adeguati spazi, a vantaggio della trasparenza per i cittadini e per gli stessi medici, non più costretti a trovare privatamente luoghi e personale".
Anche in tema di esclusività, Cozza plaude alle parole di Fazio, invitandolo però a rivedere i parametri vigenti. "Chiediamo a Fazio un impegno per la rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori del 2000", spiega Cozza. "Esclusività che deve consentire una libera professione intramoenia trasparente e regolamentata, escludendo che lo stesso medico possa svolgere contemporaneamente la libera professione nel privato, anche se fuori dall'orario di lavoro".
Su questi e altri temi, il numero uno della Cgil medici invoca un confronto con le Istituzioni. Il ministro Sacconi si era impegnato "ad aprire a settembre dei tavoli di discussione, fino ad oggi assenti. Non vogliamo un altro indirizzo e-mail dove mandare le nostre osservazioni, come già accaduto per il Libro Verde, ma chiediamo - conclude Cozza - che si apra un vero confronto che coinvolga tutti gli attori".
Pagina pubblicata il 28 ottobre 2008