Nasce registro italiano della poliartriti
Nasce il Registro multicentrico delle poliartriti, infiammazioni che colpiscono contemporaneamente tre o più articolazioni. Tra le patologie reumatiche che rientrano nella temibile sfera - e che dunque faranno capolino nel Registro presentato oggi in un incontro a Bari - anche artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica e artrite idiopatica giovanile.
Obiettivo dell'iniziativa è facilitare la diagnosi precoce e migliorare la qualità di vita dei pazienti alle prese con queste malattie, ottimizzando l'assistenza con benefici per il malato reumatico e per le casse del Sevizio sanitario nazionale.
Il registro è un database nato da un'idea dell'Anmar (Associazione nazionale malattie reumatiche) e del Gisea, un gruppo di studio italiano che comprende attualmente 20 centri in tutta la Penisola dedicati alle 'Early Arthritis Clinics', ovvero strutture cliniche che permettono al paziente un accesso facilitato, una diagnosi rapida - cioè entro 15-20 giorni al massimo - e l'impostazione di una terapia adeguata, così da evitare un'invalidità futura. Diagnosi precoci e cure giuste avviate entro i tre mesi dalla comparsa dei primi sintomi, assicurano infatti gli esperti riuniti a Bari, sono un salvagente a cui aggrapparsi per arrestare la malattia.
Il Registro consentirà di monitorare meglio i pazienti, oltre ad agevolare non di poco il lavoro dei camici bianchi. Raccoglierà, infatti, tutte le informazioni sulle poliartriti ma anche sugli eventi avversi alle terapie in uso, consentendo la valutazione su un gran numero di casi e fornendo notizie preziose su come trattare in futuro i pazienti. "Soprattutto nel caso delle poliartriti - spiega infatti Giovanni Lapadula, docente di reumatologia all'università di Bari - la scommessa attuale è quella di determinare il momento migliore in cui intervenire, con che tipo di farmaco e con quali dosi".
Da oggi, con la costituzione del Registro, sarà possibile per gli addetti ai lavori mettere in rete le informazioni necessarie per conoscere e curare la malattia, garantendo lo scambio di competenze e dati a livello nazionale. Si mira, in altre parole, a battere sul tempo le patologie che mettono fuori gioco le nostre articolazioni.
Pagina pubblicata il 22 ottobre 2008