SIC: troppi i reparti replicati
In Italia sono ancora troppi i 'reparti fotocopia' di chirurgia all'interno di uno stesso ospedale, tante cattedre diverse che erogano, più o meno, le stesse prestazioni chirurgiche a scapito dell'eccellenza e dei risultati. Riorganizzare e razionalizzare questi reparti in unità funzionali di alta specializzazione chirurgica potrebbe permettere di ridurre significativamente la mortalità per interventi di chirurgia maggiore, oltre che, ovviamente, di razionalizzare le risorse.A sostenerlo è Carlo Staudacher, direttore del dipartimento di chirurgia generale e specialistica dell'istituto scientifico San Raffaele di Milano e professore straordinario di chirurgia generale all'università Vita-Salute, in occasione del congresso nazionale della Società italiana di chirurgia (Sic) in corso a Roma. Staudacher ha riportato i risultati positivi della riorganizzazione gestionale delle chirurgie della sua struttura, ora accorpate in un unico dipartimento di alta specializzazione.
"C'è un'ampia documentazione scientifica americana - insiste - che dimostra che il tasso di insuccesso di un intervento in termini di mortalità può essere fino a tre volte maggiore se l'operazione si svolge in una struttura che non é specializzata per quell'intervento".
Nel nostro Paese, ha spiegato Staudacher, l'organizzazione ospedaliera è ancora caratterizzata dalla costituzione negli ospedali di unità operative di chirurgia dove i chirurghi possono effettuare tutti gli interventi per i quali si ritengono competenti e idonei. Ne consegue uno scenario ospedaliero in cui coesistono veri e propri 'reparti fotocopia' che fanno tutti più o meno bene le stesse cose.
Il punto critico di questa organizzazione è che troppo frequentemente l'impostazione metodologica delle singole unità si diversifica in modo notevole l'una dall'altra, con le comprensibili conseguenze per il paziente: un paziente con una certa patologia potrà essere trattato in modo diverso all'interno dello stesso nosocomio a seconda che afferisca a una chirurgia piuttosto che a un'altra. Mentre "l'individuazione di aree di alta specializzazione chirurgica - assicura l'esperto - conferisce all'ospedale la possibilità di offrire ai pazienti le prestazioni migliori con i risultati migliori".
Pagina pubblicata il 21 ottobre 2008