SMI, chiudere subito parte economica
"Chiudere rapidamente la parte economica del rinnovo delle convenzioni" di medicina generale, pediatria di libera scelta e specialistica ambulatoriale. E "reperire risorse adeguate per potenziare il territorio".
Sono alcune richieste che arrivano dal Consiglio nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi), che si è tenuto nel fine settimana appena trascorso e che ha trattato diversi temi: la chiusura del contratto della dirigenza medica, la trattativa per il rinnovo della convenzione, la consultazione sul Libro verde presentato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il bilancio del convegno sulla guardia medica svolto a Roma venerdì 10 ottobre, il rinnovo degli organismi dirigenti della società scientifica Assimefac.
E' necessario "mantenere unita la categoria per rilanciarne il protagonismo, per questa ragione - ha spiegato Salvo Calì, segretario generale dello Smi - alla chiusura dell'iter del contratto della dirigenza, ormai alle battute finali, bisogna affiancare anche una rapida conclusione della trattativa sulla parte economica delle convenzioni.
E' necessario dare risposte immediate all'emergenza economica di salari e compensi, fortemente compromessi da inflazione e pressione contributiva". Inoltre i medici dello Smi aspettano che "dal Governo e dalle Regioni venga definito - continua Calì - un quadro chiaro delle risorse disponibili per avviare la modernizzazione del nostro Ssn e l'ormai improrogabile riorganizzazione delle cure primarie. Solo successivamente si potrà aprire la fase delle trattative sugli aspetti normativi di contratti e convenzioni.
L'ultimo documento dell'Intersindacale raccoglie queste nostre preoccupazioni, tanto è vero che recepisce anche la nostra storica richiesta di concedere ai medici convenzionati anche quel Lodo Fini (un 1 per cento) già dato alla dirigenza medica nella precedente tornata contrattuale". Al Consiglio nazionale dello Smi si è discusso anche delle conclusioni del convegno nazionale sulla guardia medica, del 10 ottobre a Roma.
"Il quadro che è emerso - ha continuato Calì - fotografa una realtà che vede i medici lavorare in condizioni di difficoltà e di insicurezza che contraddice, nei fatti, i tanti proclami sulla necessità di costruire una sanità efficace e moderna sul territorio. Ora alla politica spetta dare risposte coerenti ai problemi del settore", ha concluso Calì sottolineando la necessità di maggiori investimenti sul territorio.
Pagina pubblicata il 13 ottobre 2008