SMI, siamo sul binario giusto
E' ripartita sul giusto binario la trattativa per il rinnovo delle convenzioni dei medici di famiglia, del 118, delle guardie mediche, degli specialisti ambulatoriali e dei pediatri di libera scelta. Ne sono convinti i medici dell Sindacato medici italiani, Smi, dopo l'incontro di ieri con la Sisac, giudicato molto positivo."Le organizzazioni sindacali - si legge nella nota Smi - hanno presentato, nei mesi scorsi in un documento, una proposta alla Sisac e quindi al Comitato di Settore delle Regioni. Oggi (ieri ndr), dopo una lunga attesa, si è finalmente riaperta la trattativa. Ed è stata respinta al mittente la risposta del Comitato di settore al nostro documento" che non era piaciuta ai sindacati.
"Non passa - elenca la nota - il tentativo di aggiungere ulteriori oneri ai medici, accolto il pagamento degli arretrati per il primo biennio. Ferma la richiesta al Governo di maggiori risorse nella prossima finanziaria per la riorganizzazione delle cure primarie".
"Da tempo - ha dichiarato Maria Paola Volponi, responsabile nazionale della medicina generale dello Smi - chiediamo che prioritariamente si chiuda la parte economica, come dimostrazione del senso di responsabilità della politica nei confronti di un settore della sanità pubblica, con oltre 90 mila professionisti, che è senza contratto da tre anni.
Finalmente andiamo nella giusta direzione. Si ritorna alla proposta iniziale unitaria dei sindacati: si pagheranno gli arretrati per il primo biennio, si riconosce, senza demandare alle trattative regionali, il 4,85 per cento dell'inflazione programmata. Scongiurato il rischio di ulteriori oneri per i medici". Rimane il nodo "dell'esiguità delle risorse disponibili per la riorganizzazione delle cure primarie.
Su questa questione la posizione dello Smi è chiara: il Governo deve prevedere in Finanziaria stanziamenti adeguati, non si può continuare a pensare di riformare la nostra sanità del territorio a 'costo zero', scaricando sul lavoro dei medici il peso e le contraddizioni di un settore con scarsi investimenti", conclude Volponi.
Pagina pubblicata il 23 ottobre 2008