Bassa adesione a sciopero infermieri
Un mezzo flop. Lo sciopero degli infermieri e degli operatori sanitari organizzato dal Nursind, per l'intera giornata, ha registrato una bassa adesione: "circa il 10 per cento su tutto il territorio nazionale.
Con punte più alte in alcune regioni, tra cui la Toscana, il Veneto, la Sicilia, l'Abruzzo". Un dato inaspettato, che ha però una motivazione ben precisa, secondo Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind: "molte aziende sanitarie hanno infatti fatto 'orecchie da mercante', asserendo di non aver ricevuto nessuna comunicazione in merito allo sciopero, precettando il personale dei reparti di degenza e dei pronto soccorso".
Un comportamento che ha però lasciato gli organizzatori della protesta "alquanto perplessi". Tracciando un bilancio della giornata di protesta, Bottega, senza tanti giri di parole, punta il dito contro il comportamento di numerose Asl, "colpevoli - afferma - di aver affossato lo sciopero".Il numero uno del Nursind è rimasto sconcertato dal comportamento di alcune Asl, sicuro invece della buona fede delle Regioni.
"So per certo - spiega Bottega all'ADNKRONOS SALUTE - che le Regioni hanno inviato i fax di comunicazione alle Asl. Ma molti direttori delle aziende, fino a ieri, hanno affermato di non saperne nulla. A quel punto la Commissione di garanzia del ministero della Funzione pubblica ha invitato le Asl a contingentare il personale di servizio.
Questo ha, di fatto, 'mozzato' la protesta". Necessario a questo punto fare luce su quanto accaduto. "La Commissione - sottolinea il segretario nazionale Nursind - è già al lavoro per stabilire le responsabilità. Nel caso venissero riscontrate inadempienze da parte dei dirigenti responsabili delle aziende, questi - conclude Bottega - saranno sanzionati con multe che vanno da 2,5 a 25 mila euro".
Pagina pubblicata il 03 novembre 2008