Gestione del rischio distribuita
"Il rischio in sanità non deve essere attribuito a una sola figura professionale". Questa la posizione espressa da Gianfranco Finzi, presidente dell'Anmdo (Associazione nazionale medici di direzione ospedaliera) nel corso della Terza edizione del Forum sul Risk management che si è conclusa venerdì ad Arezzo."La gestione del rischio nelle strutture sanitarie - sottolinea Finzi - deve essere attribuita al direttore sanitario come gestione generale, ma tutte le figure professionali devono partecipare e sentirsi responsabili. Questo perché la materia non è attribuzione specifica del medico legale piuttosto che dell'ingegnere clinico o del medico di reparto. Occorre una gestione collegiale e integrata".
"Il principio di fondo dell'attività di Risk Management - gli fa eco Gaetano Privitera, docente di Igiene all'Università di Pisa e Responsabile del controllo del rischio infettivo e gestione rischio clinico e contenzioso dell'Azienda ospedaliera pisana - che peraltro è una disciplina sostanzialmente nuova, è che si tratta di un'attività fortemente collegiale, multidisciplinare e multi-professionale.
Un'attività che trova naturale collocazione in staff alla direzione aziendale. In quest'ambito tutte le professionalità che una struttura sanitaria esprime devono trovare una loro collocazione, solo in questo modo si riuscirà a dare unitarietà ad un sistema che tocca tutti gli elementi della gestione delle strutture sanitarie.
Solo una visione a livello di direzione strategica e tecnica dell'azienda o dell'ospedale - conclude Privitera - potrà dare unitarietà a questo processo".
Pagina pubblicata il 30 novembre 2008