Giusto preoccuparsi per la ricerca
"Risulta comprensibile il moto di preoccupazione che percorre l'Italia, relativo all'entità delle risorse finanziarie da dedicare alla ricerca in tutti i campi e al sostegno da dare ai giovani ricercatori, cui non debbono mancare spazi e riconoscimenti indispensabili per incoraggiare la loro passione e il loro lavoro e per non perderli come sistema-Paese".E' quanto sottolinea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale alla celebrazione della 'Giornata nazionale per la ricerca sul cancro', alla presenza del ministro della Salute Maurizio Sacconi. Al tempo stesso, il Capo dello Stato saluta "positivamente il fatto che stia per essere sottoposto alla mia firma un provvedimento d'urgenza del governo, che costituisce una concreta apertura verso le preoccupazioni della ricerca e le aspirazioni dei giovani ricercatori".
Per Napolitano, tuttavia, "la questione non è legata soltanto alle risorse da allocare sul bilancio dello Stato e non è solo quantitativa". Infatti, "l'esperienza dell'Airc è un riferimento prezioso per una proficua sinergia fra lo Stato e il settore privato e per la metodologia selettiva da porre a garanzia della qualità e produttività della spesa sulla ricerca. Metodologia -sottolinea- a fini meritocratici è basata su procedure di valutazioni rigorose sulla base di parametri internazionali".
Il presidente della Repubblica auspica che "su queste linee sia possibile un ragionevole confronto tra forze sociali, culturali e politiche, in vista di un limpido sforzo comune". Napolitano, celebrando al Quirinale la 'Giornata nazionale per la ricerca sul cancro', giudica "confortante poter valutare l'ampiezza del consenso che si esprime a sostegno di una grande causa di civiltà e di solidarietà.
Il rapporto tra la consapevolezza delle difficoltà e dei rischi da affrontare, dei fattori di debolezza e di opacità da superare e quella della valorizzazione dei punti di forza e delle risorse di cui disponiamo, è sempre delicato. Il modo in cui ciascuno declina questo rapporto è sempre controverso, in una disputa che scade nella banalità e nel non senso fra ottimisti e pessimisti".
Pagina pubblicata il 09 novembre 2008