I LEA rischiosi per il day surgery
Prestazioni di day surgery "declassate" a prestazioni ambulatoriali e limiti alla prescrizione di esami diagnostici. Sono le novità previste dal decreto sui Lea (Livelli essenziali di assistenza) che preoccupano di più l'Ordine dei medici di Milano, in quanto metterebbero a rischio la qualità di alcuni interventi chirurgici e il rapporto di fiducia fra medico e paziente.Timori che, al termine di una seduta straordinaria del consiglio dell'Ordine, hanno spinto i rappresentanti dei camici bianchi milanesi a fissare per giovedì una conferenza stampa di chiarimento.
L'Ordine, spiegano i vertici in una nota, "manifesta forti dubbi sia sul 'declassamento' a semplici prestazioni ambulatoriali di molte procedure chirurgiche che ora si eseguono in day surgery, sia sull'introduzione di limitazioni alla prescrizione di esami diagnostici".
E per questo giovedì verrà rilanciato un appello al Governo: "Speriamo che il decreto venga modificato e siamo disponibili a fare la nostra parte", annuncia il presidente dell'Ordine milanese, Roberto Anzalone. E incalza: "Auspichiamo un maggior coinvolgimento degli ordini professionali e chiediamo che non ci si muova solo seguendo logiche di risparmio".
La nuova modalità organizzativa della day surgery, si chiede Anzalone, "sarà in grado di garantire un tasso di infezioni ospedaliere pari a quello degli attuali regimi di erogazione? A chi si rivolgerà il cittadino in caso di complicanze?". Anche i limiti alla prescrizione di molti esami diagnostici metteranno in difficoltà, prevede l'esperto.
"Saranno un ulteriore aggravio burocratico per i medici - conclude Anzalone - e si trasformeranno in una fonte di litigio con i pazienti, che non capiranno perché un determinato esame non si può fare con il Ssn".
Pagina pubblicata il 04 novembre 2008