I vincitori del bando per gli under 40
"Saranno annunciati entro fine novembre i vincitori del bando di concorso destinato a ricercatori con meno di 40 anni"Lo annuncia il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale e 'padre' del provvedimento che, nella scorsa legislatura, ha permesso di destinare fondi ai progetti di giovani scienziati italiani."
Si tratta di una novità importante per il nostro Paese - spiega Marino - perché la selezione è avvenuta esclusivamente su base meritocratica e trasparente, attraverso il sistema del giudizio tra pari (peer review). La scelta dei progetti migliori è stata affidata infatti a una Commissione composta da dieci membri, anch'essi al di sotto dei 40 anni, presieduta da una giovane ricercatrice italiana che lavora alla Northwestern University di Chicago, Monica Buzzai. I fondi per i ricercatori under 40 sono stati rinnovati anche per i prossimi anni, anzi la percentuale è raddoppiata nella scorsa Finanziaria, passando dal 5 per cento al 10 per cento e per il 2008 i finanziamenti sono di 82 milioni di euro. La cattiva notizia però - sottolinea - è che il ministro dell'Istruzione e università Mariastella Gelmini non ha emanato il nuovo bando e senza un impegno di spesa questi fondi andranno perduti il 31 dicembre 2008".
"In Italia la ricerca vive un momento difficile - prosegue il senatore - proprio a causa dell'incapacità di utilizzare persino i fondi esistenti. Invece, proprio perché stiamo attraversando un periodo di crisi economica, ci sarebbe bisogno di puntare sul capitale umano come fanno i Paesi più avanzati: basti pensare che la Svezia ha appena stanziato 500 milioni di euro proprio per fare fronte alla crisi puntando sull'innovazione, e anche la Francia di Sarkozy ha aumentato del 50 per cento il budget destinato alla ricerca.
Bisognerebbe insomma guardare con lungimiranza al futuro per risollevare la nostra economia dalla stagnazione. Purtroppo però l'Italia investe soltanto l'1,1 per cento del Pil nella ricerca scientifica posizionandosi all'ultimo posto dei Paesi del G8 e dell'Europa". Una percentuale "ovviamente insufficiente - conclude - che ci condanna a una continua retrocessione intellettuale ed economica. Colpisce in particolare la nostra arretratezza rispetto a nazioni come Israele e Svezia, che investono in questo settore rispettivamente il 4,4 per cento e il 4 per cento del loro Prodotto interno lordo".
Pagina pubblicata il 09 novembre 2008