La libera professione torna all'anarchia
"Con un semplice emendamento la maggioranza ha sconfessato se stessa per dare un messaggio chiaro: non ci sarà da parte di questo Governo nessun controllo e nessuna verifica sull'attività libero professionale dei medici.
Quindi, vale la regola del 'liberi tutti', e che i pazienti si arrangino e paghino se necessario, in nero!". E' il commento di Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, all'approvazione, ieri al Senato, di un emendamento al Decreto sul "contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali".
L'accordo trovato e le regole previste dalla legge "sono oggi messe in discussione - continua Marino - e purtroppo il centro-destra facendo un sostanziale passo indietro e chiarisce le sue intenzioni: non ci sarà nessun rigore, nessuno sforzo per fare rispettare le regole, per i prossimi quattro anni ognuno farà come preferisce, a scapito del buon funzionamento degli ospedali e dell'attività clinica e a scapito dei pazienti che, sempre di più dovranno rivolgersi al privato o alle visite in intramoenia a pagamento se vorranno ricevere assistenza.
Questo è quello che si autodefinisce il 'Governo del fare': dilazionare i tempi di applicazione delle leggi, annullare le verifiche, demolire il nostro Servizio sanitario nazionale". Marino si augura che "l'emendamento sia ridiscusso ed eliminato alla Camera e che la maggioranza comprenda che in sanità la parola d'ordine non può essere 'rimandare', ma piuttosto obbligare tutti al rispetto di regole che sono state ampiamente condivise non solo dalla politica ma anche dalla classe medica".
Pagina pubblicata il 06 novembre 2008