OM Ferrara a fianco degli specializzandi
L'Ordine dei medici di Ferrara è pronto a sostenere concretamente gli specializzandi negli eventuali ricorsi contro l'obbligo di pagare un contributo Inps di circa il 25%, nonostante debbano già ad iscriversi alla cassa professionale, l'Enpam.Colpa di una circolare Inps del primo ottobre scorso, legata a una nota del ministero del Welfare, che molte università, da cui dipendono gli specializzandi, hanno già cominciato ad applicare.
Come nel caso di Ferrara, spiega in una lettera indirizzata al ministro Maurizio Sacconi, il presidente dell'Ordine dei medici ferrarese, Bruno Di Lascio, appena riconfermato per il prossimo triennio.
Di Lascio chiede l'intervento del titolare del Welfare per "sanare al più presto l'ingiustizia, consentendo il transito dalla gestione separata Inps all'Enpam, ente previdenziale di riferimento della categoria".
"I giovani medici italiani - scrive Di Lascio a Sacconi - rischiano di essere vittime di un'incredibile ingiustizia, invece di essere adeguatamente sostenuti, come sarebbe giusto anche per garantire il futuro della professione e la sua qualità. Per molti di loro, infatti, la prossima busta paga arriverà decurtata di un quarto: riceveranno meno di 800 euro, a fronte di un impegno che, a volte, supera le 72 ore settimanali.
A Ferrara il 'taglio' della retribuzione è già una certezza. Come, probabilmente, lo sarà presto in molte altre realtà". Colpa della contestatissima circolare dell'Inps che, in pratica, costringerà gli specializzandi "a pagare due volte, e in modo salato, i loro contributi previdenziali, senza averne, conti alla mano, un vantaggio futuro corrispondente al sacrificio", spiega Di Lascio".
Pagina pubblicata il 17 novembre 2008