Rosuvastatina prima nella primaria
La statina più efficace nell'indurre una rapida e marcata riduzione dei livelli di colesterolo LDL ha conquistato un altro primato: funziona anche nella prevenzione primaria.I dati emersi dallo studio JUPITER sono stati presentati all'American Heart Association e pubblicati sul New England Journal of Medicine. Lo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, è stato condotto su 17.802 uomini e donne con livelli elevati di proteina C reattiva (PCR), ma valori di colesterolo normali.
I risultati dimostrano che rosuvastatina, alla dose standard di 20mg/die ha ridotto del44% l'incidenza di eventi cardiovascolari maggiori (rischio combinato di infarto, ictus, rivascolarizzazione arteriosa, ricovero ospedaliero per angina instabile o morte per cause cardiovascolari) e del 20% la mortalità totale.
"L'aterosclerosi, nella sua genesi, nella sua progressione e soprattutto nel processo che rende instabile la placca ateromatosa, è determinata oltre che dal colesterolo LDL anche dall'infiammazione. - dichiara il professor Giampiero Perna (Direttore Dipartimento Scienze Cardiologiche Mediche e Chirurgiche e Direttore SOD Complessa Cardiologia GM Lancisi) - In presenza di infiammazione, la placca si attiva ed è questo processo a produrre il rischio di eventi cardiovascolari".
"Grazie allo studio JUPITER si è dimostrato per la prima volta che, in pazienti con livelli normali di colesterolo, ma identificati come a rischio cardiovascolare a causa della presenza di uno stato di infiammazione, rosuvastatina è in grado di ridurre fortemente non solo i livelli di colesterolo cattivo LDL ma anche, conseguentemente e per il suo meccanismo d'azione, lo stato infiammatorio. In questo modo rosuvastatina dimostra di essere in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari quasi del 50%" - sottolinea il professor Alberto Margonato (Direttore Unità Operativa di Cardiologia IRCCS Ospedale S. Raffaele di Milano).
Pagina pubblicata il 13 novembre 2008