Pochi gli italiani dal dentista
Meno della metà degli italiani, appena il 39,7%, si è seduto sulla poltrona del dentista in un anno. Il dato emerge dall'indagine multiscopo "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari", realizzata dall'Istat che per il 2005, per la prima volta, ha studiato sperimentalmente i problemi di salute dei denti e il ricorso a cure e trattamenti odontoiatrici. L'indagine ha coinvolto 60 mila famiglie. Né visite né controlli, dunque, per oltre metà della Nazione.
Per l'Istat, emergono nette diseguaglianze nell'accesso alle cure odontoiatriche: fra quanti curano la propria salute orale, si arriva al 49,4% tra le persone con titolo di studio più alto, ma si scende al 26,4% tra chi ha conseguito al massimo la licenza elementare. Indietro il Sud, "con uno svantaggio molto forte nel ricorso all'assistenza odontoiatrica". Si è sottoposto a controlli o cure dentistiche il 47% dei cittadini del Nord contro uno sparuto 29,9% al Sud. E nelle regioni meridionali, la quota di persone che non è mai stata da un dentista è quasi il triplo (19%) di quella del Nord (6,7%).
L'87,5% degli italiani che sono stati dall'odontoiatra, si è rivolto prevalentemente a liberi professionisti, il 12,5% ha invece fatto ricorso a dentisti di strutture pubbliche o private convenzionate. Dunque, ben l'85,9% paga di tasca propria la cura di denti e sorriso. Solo tra i bambini e tra i molto anziani si osservano percentuali abbastanza consistenti di fruizione gratuita delle prestazioni. Percentuali ancora insufficienti, rileva l'Istat. Tra i bimbi di 3-5 solo il 27,6% ha fruito gratuitamente delle cure odontoiatriche, ancora meno tra i 6 e i 10 anni (12,2%) e tra gli 11 e i 13 anni (6,6%).
Dunque, non sono realizzati adeguatamente i programmi di tutela della salute odontoiatrica nell'età evolutiva che prevedono, per i bambini, la gratuità delle prestazioni per alcuni dei più importanti trattamenti di prevenzione primaria e secondaria. Il 10,9% degli italiani di più di 14 anni riferisce di non avere più denti naturali, versa tecnicamente in una condizione di edentulismo totale. Il dato, sottolinea l'Istat, non si discosta molto da quanto riscontrato in altri Paesi europei: in Belgio, per esempio, nel 2004 il 14,7% della popolazione di 15 anni e più ha riferito di essere in questa condizione.
Solo l'1% del di questa parte di popolazione comunque, non ne ha sostituito nessuno né con protesi mobili, né con impianti. I più colpiti dal problema sono ovviamente gli anziani: l'edentulismo totale raggiunge il 60% tra gli ultraottantenni. Non solo. Il fenomeno è più diffuso tra la popolazione adulta di status meno elevato (29,4% contro il 2,6% tra chi ha un titolo di studio più alto). Sono le regioni del Nord a presentare i tassi più elevati di edentulismo totale, con percentuali del 15,1% nella provincia di Trento, del 14,7% a Bolzano e del 13,8% in Valle d'Aosta. Meno colpiti Lazio (8,3%) e in Sicilia (8,7%). Nelle stesse regioni con le quote più elevate di edentulismo totale, è più alta la percentuale di quanti hanno sostituito tutti i denti con dentiere o impianti.
Pagina pubblicata il 10 dicembre 2008