Un emendamento vergognoso
Il Senato "esclude dalla 'rottamazione' solo i primari: che vergogna!". E' il commento di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, all'emendamento al Ddl Brunetta, approvato dal Senato, che prevede per i primari la possibilità di andare in pensione a 70 anni come per magistrati e universitari.
Il sindacato chiede "la modifica della norma alla Camera affinché l'abolizione della rottamazione sia per tutti i dirigenti medici e veterinari", considerando "iniqua la norma di Brunetta che dà il potere arbitrario alle aziende di licenziamento a chi ha 40 anni di contributi, facilmente raggiungibili dai medici con i riscatti della laurea e della specializzazione, ancora una volta al di là del tanto decantato merito".
Per Cozza, "è strabiliante come il ministro per le Riforme e l'innovazione della pubblica amministrazione Brunetta continui a predicare sui fannulloni, sul merito e sulla professionalità, e poi nei fatti, ieri al Senato, decida per legge che tra tutti i 115.000 dirigenti medici e veterinari solo i 10.000 primari non potranno più essere rottamati, pur avendo 40 anni di contributi.
Evidentemente, con l'aiuto del Ministro Sacconi - sottolinea - avrà scoperto che i primari sono geneticamente modificati rispetto a tutti gli altri dirigenti medici e veterinari, che invece continueranno a essere licenziati anche a 59 anni, a discrezione delle direzioni aziendali.
Peraltro, i senatori e il ministro dovrebbe ben sapere che la definizione di 'primario', a vita, non esiste più nell'ordinamento ed è stata sostituita dai direttori di struttura complessa, con incarichi di cinque anni, con valutazione e possibilità di perdita dell'incarico".
Pagina pubblicata il 18 dicembre 2008