Il diritto di non essere inquinati
Tutelare il diritto dei bambini a non essere inquinati e a vivere in un ambiente sano. E' l'obiettivo dell'alleanza tra l'Associazione medici per l'ambiente- Isde Italia e l'Associazione culturale pediatri (Acp) che, ieri a Firenze, hanno firmato un protocollo d'intesa ad hoc.Un documento che parte da dati oggettivi: in Europa un terzo delle malattie per bambini e ragazzi da zero ai 18 anni è legato a fattori ambientali. Ma si tratta di rischi che, attraverso interventi mirati, in gran parte potrebbero essere evitati. Tre le priorità dell'alleanza per i camici bianchi, che puntano a sensibilizzare e informare correttamente le istituzioni locali e nazionali, i genitori e gli insegnanti sui rischi ambientali e su cosa può essere fatto per proteggere i propri figli; formare pediatri e medici di medicina generale sulle patologie legate al rischio ambientale e le loro modalità di prevenzione; intervenire con progetti locali per un ambiente salutare.
Tra le iniziative concrete, in particolare, la produzione di materiale informativo per famiglie, insegnanti e istituzioni. "Il protocollo - ha spiegato Michele Gangemi, presidente Acp - formalizza una collaborazione già in atto in atto da diversi anni con l'Isde e conferma l'impegno dell'Acp nella tutela della salute del bambino e dell'adolescente rispetto all'inquinamento ambientale".
Dal canto suo Roberto Romizi, presidente dell'Associazione medici per l'ambiente-Isde Italia, ricorda che "da alcuni anni l'attenzione di molti medici, sia dell'Isde internazionale che di quella italiana, è rivolta al bambino, proprio per la particolare sensibilità dell'organismo in via di sviluppo agli agenti inquinanti presenti in ambiente e nelle catene alimentari". Per queste ragioni, secondo Romizi, la collaborazione già esistente tra le due associazioni mediche deve "trasformarsi in un'alleanza sempre più profonda, anche sul versante della ricerca sull'epidemiologia e sulla cancerogenesi ambientale".
Pagina pubblicata il 29 gennaio 2009