Medico di famiglia, la via svizzera
Un modello sanitario che riprende ed estende il principio del medico di famiglia: è quanto hanno presentato ieri a Berna le associazioni professionali di categoria e l'Unione sindacale svizzera.
I pazienti, in base a tale proposta, avrebbero come punto di riferimento un interlocutore unico e personale, che sarebbe responsabile del coordinamento generale delle cure e dello smistamento verso centri specializzati.
L'obiettivo è di contenere i costi della sanità, e nel contempo di accrescere le prestazioni della medicina di base. Non si tratta di una novità assoluta, visto che un progetto analogo era già stato illustrato da sindacati e operatori sanitari nell'aprile del 2007.
L'interlocutore personale sanitario (Ips), secondo i suoi promotori, "deve garantire le cure primarie a livello di medico di famiglia, coordinare in modo ottimale le prestazioni e contribuire al contenimento dei costi".
Si tratta di "una soluzione di politica sociale sanitaria", che consente comunque al paziente di scegliere liberamente il proprio medico curante. Christine Goll, consigliera nazionale socialista e vice presidente dell'Uss, ha spiegato che Governo e Parlamento non sono finora riusciti a presentare riforme attuabili.
Un nuovo modello sanitario è quindi più urgente che mai, in considerazione peraltro dell'imminente fine della moratoria sull'apertura di nuovi studi medici, che giunge a scadenza alla fine del 2009.
Sulla stessa linea Christoph Bosshard, presidente dell'Associazione svizzera dei medici assistenti e capiclinica, secondo il quale l'instaurazione di una rete capillare di Ips ovvierebbe alla crescente carenza di medici generalisti, mantenendo intatto il principio della libera scelta.
Pagina pubblicata il 13 gennaio 2009