Mobilitare cittadini contro preintesa MMG
Lo propone Francesco Falsetti, presidente dell'Unione medici italiani (Umi).Informare e mobilitare i cittadini che, insieme ai medici di famiglia, saranno i più penalizzati dalle indicazioni contenute nella preintesa per il rinnovo della convenzione della medicina generale per il biennio economico 2006-07, firmata il 22 dicembre.
Lo propone Francesco Falsetti, presidente dell'Unione medici italiani (Umi), che invita ad "approfittare del tempo necessario alla trasformazione della preintesa (con i vari passaggi istituzionali) in accordo definitivo", correggendo il testo perché diventi "uno strumento più agile ed efficace per garantire una migliorare assistenza di base ai cittadini", dice ancora Falsetti che punta anche a sensibilizzare tutte le forze in campo, dai politici alle associazioni di malati.
Per l'Umi, infatti, l'accordo firmato con la parte pubblica il mese scorso da altri sindacati della categoria - come la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) e Intesa sindacale - "è stato quanto di peggio si potesse immaginare sia per la parte economica sia per quella normativa di grande interesse per i cittadini". Secondo il sindacato, infatti, la preintesa, che contiene anche indicazioni su 'compiti e funzioni del medico' e 'sulle aggregazioni funzionali', "avrebbe dovuto riguardare la sola parte economica del biennio economico 2006-07 essendo la convenzione scaduta il 31 dicembre 2005".
Con questo accordo, invece, i camici bianchi di famiglia non hanno ottenuto, a livello economico, secondo le valutazioni dell'Umi, "l'incremento del 4,85% e gli aumenti reali sono del 3% circa". Non si ha, inoltre, "nessun adeguamento degli onorari, e gli arretrati si vedranno a giugno/novembre 2009". Non piace all'associazione di categoria nemmeno la parte normativa, "piena di obblighi organizzativi e burocratici, da ratificare con accordi regionali, ma già ben definiti, che allontaneranno ancora di più il medico di famiglia dai propri impegni assistenziali e lo costringeranno sempre più spesso a negare ai cittadini le prestazioni richieste".
Il sindacato sottolinea che "sarà obbligatorio aderire alle aggregazioni funzionali distrettuali e anche alle unità complesse, definite senza i sindacati, che vincoleranno i medici di famiglia alle direttive delle Asl e al rispetto dei limiti di bilancio con una spersonalizzazione del rapporto medico/paziente. Scompaiono, inoltre, le attuali associazioni e di fatto non sarà più possibile svolgere l'attività di medicina generale in forma singola".
Pagina pubblicata il 20 gennaio 2009