Nuove regole per centri medicina nucleare
Nuove e stringenti regole incombono sui centri di medicina nucleare italiani in materia di radiofarmaci.
Ben 237 laboratori interessati dalla misura: dovrebbero mettersi in regola entro e non oltre l'8 agosto 2009.
A fissare i nuovi paletti è una norma, tutta italiana ma in linea con l'Europa, datata 2005. "Nel momento in cui ai radiofarmaci è stato riconosciuto lo status di farmaci a tutti gli effetti - spiega Diana Salvo, presidente dell'Associazione italiana medicina nucleare (Aimn), ieri a Roma in un workshop di due giorni sul tema all'Istituto superiore di sanità - occorre garantire la piena qualità dei prodotti. Per questo, si sono rese necessarie nuove regole". Regole che diano luogo a un vero e proprio 'restyling' dei centri di medicina nucleare dove vengono messi a punto i preparati. Ma agosto incombe è il percorso, nonostante il tavolo ministeriale partito lo scorso settembre, è tutto in salita.
"Per cambiare le cose - spiega Salvo - ci vogliono parecchi soldi, e conosciamo bene le difficoltà economiche in cui verte il Ssn". Per cambiare il volto dei centri di medicina nucleare è previsto, infatti, un range di spesa che va dai 70 mila ai 400 mila euro, stima il presidente dell'Aimn, solo per quei laboratori che si occupano di preparazioni semplici: quelle, per intenderci, destinate in gran parte ai malati oncologici.
A questi laboratori, tuttavia, si aggiungono un centinaio di centri che si occupano anche di altre attività più complesse, come ad esempio quelle relative ai cosiddetti marcatori cellulari. Per queste medicine nucleari, naturalmente, i costi lievitano ulteriormente. "Ecco perché - chiarisce la presidente dell'Aimn - stiamo mettendo a punto procedure che garantiscano la qualità dei prodotti anche in assenza di strutture perfettamente a norma. Procedure, dunque, che ci traghettino con gradualità verso l'eccellenza, a cui chiaramente puntiamo".
Pagina pubblicata il 29 gennaio 2009