Pediatri CIPE invitano a controsciopero
Chiudere tutti gli ambulatori di pediatria 15 minuti più tardi il prossimo 6 febbraio, in concomitanza con la manifestazione, in programma a Roma, contro la preintesa per la Convenzione dei medici del territorio, firmata da alcuni sindacati il 22 dicembre scorso.La proposta del 'controsciopero' arriva dai camici bianchi della Confederazione italiana pediatri (Cipe) che punta a "far capire a tutti che la nostra priorità è la salute dei nostri piccoli pazienti", spiega Tiziano Dall'Osso, presidente Cipe, annunciando l'adesione alla manifestazione a piazza Montecitorio. "Nel ribadire le forti perplessità sui contenuti della preintesa firmata da alcuni sindacati delle cure primarie - si legge in una nota - il Cipe riafferma la volontà dei pediatri di famiglia di utilizzare il loro tempo lavorativo per il benessere dei bambini e non per compilare resoconti ed elenchi di prestazioni".
Il piccolo paziente e la sua famiglia "hanno bisogno - spiega Dall'Osso - di competenza, efficienza e passione per il lavoro, passione che viene continuamente compromessa man mano che aumentano inutili e formali carichi burocratici e le crescenti incombenze informatiche. Il rapporto di fiducia che ha fatto della nostra professione un fenomeno unico in Europa sta per essere soppiantato da una medicina basata sui flussi informatici".
Il Cipe si chiede quale sia il compito di un sindacato: "firmare a ogni costo contratti senza alcun recupero economico e senza benefici per il lavoratore di cui si è rappresentanti, oppure avere il coraggio di pretendere dalla parte pubblica il rispetto della dignità professionale, prima di affrontare i tavoli negoziali?". Per tutto questo la Confederazione "sarà alla manifestazione del 6 febbraio, per chiedere ai rappresentanti del Governo le garanzie che finora sono mancate".
Pagina pubblicata il 29 gennaio 2009