Snami in piazza contro la Convenzione
Far conoscere a politici e opinione pubblica le perplessità sulla bozza di Convenzione dei medici di famiglia e chiedere al più presto un incontro in commissione Salute e Finanze.Questo al centro della protesta del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) che ha fissato il 6 febbraio un sit-in a Montecitorio contro la preintesa del 22 dicembre. "È in atto una controrivoluzione" spiega il presidente nazionale Snami, Mauro Martini, "che avrà l'effetto di rendere il medico di famiglia sempre più suddito delle Asl e di piegare il rapporto medico-paziente alle logiche della programmazione.
Ma è soprattutto sull'articolo 3 che si concentrano le nostre preoccupazioni: l'adesione obbligatoria alle forme associative - la cui organizzazione sarà decisa dai governi locali negli accordi integrativi - è un principio che non ci piace».
Ed è proprio questa preoccupazione che ha spinto il sindacato a non chiudere le porte alla preintesa, dopo l'iniziale sospensione di giudizio. Nel congresso straordinario del 10 - spiega Martini - è stato deciso di siglare l'intesa.
La nostra sarà però soltanto una firma tecnica, per evitare l'esclusione dai successivi tavoli regionali e avere la chance di giocare la carta del nostro progetto Me.di.co, la "terza via" rispetto a Utap e Case della salute. Ma in ogni caso dovremo prima analizzare il testo finale dell'accordo che uscirà dall'esame di Consiglio dei ministri e Conferenza Stato-Regioni".
Pagina pubblicata il 22 gennaio 2009