Un fondo contro la crisi
Creare "immediatamente" un fondo ad hoc "per affrontare la crisi della sanità pubblica, che non ha più possibilità di ulteriori rinvii. O il Governo prende atto di questa situazione o entreremo in un vicolo cieco senza possibilità di uscita" La proposta-allarme al Governo è di Stefano Biasioli, presidente nazionale del sindacato Cimo-Asmd. Si tratta di una proposta, spiega Biasioli in una nota, "che vuole contribuire a migliorare una politica in questo settore a tutto vantaggio del cittadino, dato che l'incontro di Palazzo Chigi di ieri ha messo in evidenza due elementi: un ministro dell'economia Giulio Tremonti elusivo, e l'assenza di una concreta strategia governativa".Per il presidente del sindacato, infatti, "c'è stata una sola proposta, quella di sostenere il settore meccanico. Un po' poco - commenta - perché anche i non addetti ai lavori sanno che in tempi di crisi l'economia può essere stimolata non solo con la meccanica, ma anche con una significativa politica di costruzione e pararicostruzione".
I suggerimenti di Biasioli non finiscono qui: "Ci vorrebbe un mastodontico piano 'Ina-casa' a favore dell'edilizia pubblica a basso prezzo; ci vorrebbe una rapida ripresa delle opere pubbliche per favorire i trasporti; ci vorrebbe un serio progetto per messa a norma di scuole, distretti e ospedali. Nulla di tutto questo, ma soprattutto nessuna concretezza dopo mesi di esplosione della crisi". Quindi le proposte più strettamente di carattere sanitario.
"Abbiamo un'idea innovativa: la creazione di un fondo nazionale che consenta il pagamento sollecito dei crediti sanitari vantati dalle aziende fornitrici del Ssn. I tempi attuali di pagamento di questi fornitori oscillano tra 6 mesi e 4 anni. E' evidente - incalza il presidente della Cimo-Asmd - che pagare immediatamente questi debiti sarebbe ossigeno a un settore altamente critico, ma pur sempre un settore che garantisce il 16% del Pil".
Pagina pubblicata il 26 gennaio 2009