In piazza per difendere la professione
Difendere il rapporto di fiducia dei pazienti con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta. Con questo obiettivo i medici di famiglia dello Snami (Sindacato autonomo medici italiani) e i pediatri del Cipe (Confederazione italiana pediatri) sono scesi in piazza, venerdì a Roma, per protestare contro il preaccordo sulla convenzione di medicina generale, già firmato da alcuni sindacati di categoria e fortemente contestato dalle due sigle.
All'appuntamento, in piazza Montecitorio, i medici si sono presentati indossando camici verdi e bianchi e muniti di cartelli in difesa della professione e della qualità dell'assistenza. "Siamo qui - ha precisato Mauro Martini, presidente Snami per difendere un'assistenza di qualità per i cittadini e il rapporto di fiducia con il medico curante messo a rischio dal preaccordo sulla medicina generale". A preoccupare i medici, in particolare, le forme di aggregazione obbligatoria tra medici di famiglia. Un timore anche per i pediatri perché "si rischia di smantellare un sistema che funziona benissimo e che è un punto di riferimento per le famiglie italiane", ha aggiunto Patrizia Franco, segretario provinciale del Cipe Roma.
Nel corso della manifestazione una delegazione è stata ricevuta da Alberto Solia, segretario del presidente della Camera, Gianfranco Fini, al quale i medici hanno spiegato le ragioni della protesta. "Solia - ha riferito Martini dopo l'incontro - è stato disponibile nell'ascoltare le nostre richieste che saranno riportate al presidente Fini". I medici hanno incassato uguale disponibilità dal sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio e dal presidente della Commissione Sanità del Senato Antonio Tomassini, incontrati giovedì sera. "C'è stata sensibilità sulla nostra richiesta di correggere il tiro sulla convenzione. Il prossimo passo sarà quello di chiedere un'audizione in Commissioni Affari sociali della Camera per illustrare ai parlamentari le nostre ragioni e le nostre proposte".
Pagina pubblicata il 09 febbraio 2009