Malati SLA, ascoltateci prima di fare legge
"Prima di fare una legge su questi argomenti sarebbe più che opportuno ascoltare chi la nutrizione e l'idratazione artificiale le vive tutti i giorni sulla propria pelle". Così i malati di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) dell'associazione 'Viva la vita', sul ddl sul testamento biologico approvato come 'testo base' in Commissione Sanità del Senato.Il provvedimento, che approderà tra due settimane nell'Aula di Palazzo Madama, vieta la sospensione di alimentazione e idratazione artificiali. Ma l'associazione guidata da Mauro Pichezzi sottolinea in una nota che "la nutrizione artificiale rientra a pieno titolo nei trattamenti sanitari che, secondo l'articolo 32 della Costituzione, possono essere scelti per sé, in piena libertà e autonomia di pensiero.
La prassi della nutrizione artificiale, che riguarda una larga parte dei malati di Sla, implica necessariamente l'impiego di personale sanitario nella gestione quotidiana, in una funzione per legge non demandabile ai familiari, come ad esempio quella del posizionamento del sondino nasogastrico o addirittura del confezionamento o del cambio della Peg".
Per questo i malati di Sla chiedono di poter dire la loro sul provvedimento, anche se, con una stilettata, ricordano che pur se "perfettamente in grado di esprimere la loro opinione, a molti questa opportunità è negata dalle Regioni, che nonostante gli appositi fondi, tardano a erogare i comunicatori.
E' necessario, prima ancora di fare la legge, garantire a tutti i malati il diritto di comunicazione - sottolineano - Come faranno altrimenti a esprimere le loro volontà riguardo ai trattamenti?".
Pagina pubblicata il 22 febbraio 2009