Nuovi oncologici, il dilemma specificità
Rischiano di costare cari al Servizio sanitario nazionale i medicinali innovativi studiati per battere i tumori. "Nel 2009 si prevedere uno sforamento di 240 milioni di euro proprio sui farmaci oncologici innovativi".Il monito arriva dal sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, intervenuto ieri a Roma alla seconda giornata del convegno 'Sviluppo della rete oncologica nazionale per il progresso della ricerca sanitaria', in corso all'Istituto superiore di sanità. "Queste sono le previsioni se non si farà nulla. Noi siamo ottimisti - assicura - ma occorre razionalizzare questa spesa. Il problema è che i medicinali oncologici molecolari hanno una scarsa specificità, intorno al 20%.
Questo vuol dire che per molti pazienti sono inutili. Ma per quali?", chiede. "Occorrono ricerche ad hoc per capire quali malati hanno davvero benefici da quello specifico medicinale", aggiunge Fazio. Una questione che trova d'accordo l'oncologo Francesco Cognetti, dell'Istituto Regina Elena di Roma. "C'è la necessità di implementare anche in Italia gli studi per scoprire marker più specifici nel caso dei farmaci oncologici molecolari - sottolinea all'ADNKRONOS SALUTE - Per alcuni prodotti questi elementi già ci sono, ma per lo più riguardano tumori rari. Occorre sapere di più, e dunque fare più ricerca.
Se alcuni studi nel nostro Paese sono in corso proprio con questo obiettivo, devono essere implementati. Questo si tradurrà non solo in un risparmio per il servizio sanitario, ma anche in un modo per indirizzare meglio i trattamenti e ridurne la tossicità".
Pagina pubblicata il 11 febbraio 2009