Radiologi, DDL Brunetta davanti a consulta
Radiologi italiani pronti a impugnare il Ddl Brunetta davanti alla Corte Costituzionale, se sarà approvato nella sua forma attuale, per "impedire disuguaglianze ingiustificate tra i medici". Lo annuncia Francesco Lucà, segretario del Sindacato nazionale radiologi, riferendosi in particolare alla norma sulla cosiddetta 'rottamazione ' dei dirigenti medici che possono essere mandati in pensione con 40 anni di contributi."Se il provvedimento dovesse diventare legge così com'è stato formulato - spiega Lucà - assisteremmo a un'evidente disparità di trattamento tra i dirigenti della sanità pubblica. Disparità che non ha alcuna giustificazione".
Per il sindacalista "è positivo che ieri la commissione Affari sociali della Camera abbia corretto l'inesattezza che esonerava i primari dalla possibilità di essere mandati in pensione con 40 anni di contributi anche senza il loro consenso.
Il primario, infatti, è una figura che non esiste più da anni e, così formulata, la legge sarebbe stata viziata da un errore tecnico. Tuttavia - continua Lucà - garantire l'esonero dalla cosiddetta rottamazione ai soli dirigenti di struttura complessa, assoggettando alla norma il resto della dirigenza del Ssn, dà vita a una situazione paradossale nella quale la sola attribuzione di un incarico crea differenze di trattamento".
Se, quindi, la legge non verrà modificata, "ci vedremo costretti a ricorrere alla Corte costituzionale per sanare una situazione che creerebbe disuguaglianze ingiustificabili tra i medici", conclude Lucà.
Pagina pubblicata il 04 febbraio 2009