Manifestazione contro la segnalazione
Manifestazioni in tutta Italia, il 17 marzo, per dire no alla segnalazione di immigrati clandestini da parte di medici e altri operatori sanitari.Medici senza frontiere (Msf), Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e Osservatorio italiano di salute globale (Oisg) invitano la società civile a partecipare a eventi e manifestazioni in tutto il territorio nazionale contro l'emendamento al Pacchetto sicurezza, in discussione in questi giorni alla Camera, volto a sopprimere il divieto di segnalazione per gli immigrati irregolari che ricevono cure sanitarie.
Attraverso i Gruppi immigrazione e salute locali (Gris), sono stati organizzati eventi in 20 città italiane (elenco aggiornato su www.simmweb.it). A Roma, per il 'Noi non segnaliamo day', le associazioni promotrici organizzano dalle 9.30 alle 11.00 un presidio a piazza San Marco (lato piazza Venezia) e intervengono alla conferenza stampa con il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino, prevista per le 12 all'ospedale capitolino San Camillo. Hanno aderito all'iniziativa la Federazione italiana degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), l'Istituto nazionale per la medicina delle migrazioni e lotta alla povertà, l'Associazione medici stranieri, l'Ordine degli psicologi.
Le organizzazioni promotrici del 'Noi non segnaliamo day' sono "allarmate perché il rischio di segnalazione o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria - spiega in una nota Msf - creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie". Tutto ciò potrebbe determinare condizioni di salute particolarmente gravi per gli stranieri irregolari, "soprattutto minori, donne in gravidanza e malati cronici, che tenderanno ad accedere ai servizi solo in situazioni di urgenza indifferibile, con conseguente aumento dei costi per il Ssn, incentivando la nascita e la diffusione di percorsi e organizzazioni sanitarie 'paralleli', al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica, con serie ripercussioni sulla salute collettiva".
"I ritardi negli interventi e la probabile irreperibilità dei destinatari di interventi di prevenzione provocherebbero, infatti, il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili", sottolineano le associazioni. Intanto hanno raggiunto e superato la quota di 23 mila le adesioni all'appello rivolto ai parlamentari dalla stesse organizzazione che saranno protagoniste della giornata di martedì.
Tra le adesioni raccolte, online attraverso il sito www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it, anche quelle di organizzazioni come la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri (Fnomceo), la Federazione nazionale collegi infermieri (Ipasvi), la Federazione nazionale dei collegi delle ostetriche (Fnco) e il Consiglio nazionale dell'ordine degli assistenti sociali (Cnoas).
Pagina pubblicata il 15 marzo 2009