Niente università in bando per biomedica
Il sogno di un bando unico per la ricerca biomedica? Ridimensionato per l'assenza delle università Per ora, infatti, gli atenei italiani non saranno al fianco di ospedali e Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCSS) nel 'listone' fortemente voluto dal sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, per garantire un sistema più trasparente di assegnazione dei fondi. E ai progetti di ricerca delle università verranno assegnati i finanziamenti attraverso bandi separati, come è sempre successo finora.
Il progetto resta dunque solo sulla carta. Sebbene il sottosegretario non abbia perso le speranze di portarlo a compimento. "Io mi auguro che si riesca ad arrivare a un bando generale e che anche le università vi partecipino. Anzi, faccio appello al presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Enrico Decleva, affinché lo chieda al ministero dell'Istruzione, università e ricerca", ribadisce ieri a Milano, durante un incontro sull'internazionalizzazione della ricerca biomedica organizzato da due università del capoluogo lombardo, Statale e Bicocca. Per il momento infatti non sembra essere arrivata risposta sull'ipotesi del 'listone unico', al quale faranno riferimento a oggi solo ospedali e Irccs.
"E' un peccato - commenta Fazio - perché un bando unico sarebbe stato un segnale importante di discontinuità". Un segnale di attenzione ai 'talenti', incalza il sottosegretario, che si affianca per esempio alla volontà di mantenere i contatti con i cervelli italiani che hanno cercato fortuna all'estero. "L'anagrafe dei nostri ricercatori che ricoprono ruoli di rilievo in istituti stranieri è fondamentale per creare un flusso bidirezionale di comunicazione e per valorizzare i giovani meritevoli. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha già scritto a tutte le ambasciate del mondo, allegando una mia lettera proprio per avviare questo censimento. E le informazioni stanno pian piano arrivando", conclude.
Pagina pubblicata il 30 marzo 2009