No a banche private per conservazione cordone
Conservare il cordone ombelicale per il proprio figlio come una sorta di 'bioassicurazione' è inutile, oltre che, di fatto, impossibile in Italia. Lo sottolinea il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio, presentando ieri a Roma il dossier messo a punto dagli esperti del ministero per l'uso appropriato delle cellule staminali del sangue di cordone ombelicale.
"Vogliamo dire no alle banche private, ma anche alla presunta utilità di 'scorte' di staminali autologhe da cordone ombelicale", ribadisce Fazio. Una posizione già espressa con la recente ordinanza che vieta la possibilità di conservare in biobanche italiane il proprio cordone ombelicale per il proprio figlio. "Dal punto di vista scientifico - spiega Fazio - l'impiego di staminali eterologhe comporta un'utilità pratica perché queste cellule, ad esempio nel caso della leucemia, fanno da spazzine ripulendo l'organismo dalle cellule malate residue.
Questo perché le cellule del donatore riconoscono quelle del ricevente come 'nemiche'". Con l'incontro di oggi (ieri ndr), dunque, "vogliamo evitare inutili viaggi della speranza per conservare il cordone in strutture all'estero, a caro prezzo e con dubbi risultati". Oltre alla donazione, le biobanche pubbliche consentono anche una raccolta dedicata nel caso di famiglie affette da patologie genetiche.
Insomma si possono conservare le cellule da cordone per un uso dedicato, ossia per il neonato o per un familiare del nascituro che presenti una patologia genetica o se il neonato stesso risulti ad alto rischio. Tutto questo dopo indagini ad hoc e il parere di un genetista.
Pagina pubblicata il 18 marzo 2009