Sangue artificiale? Calma con gli annunci
Sarà solo "di supporto, complementare" alla donazione di sangue vero e proprio, il sangue in 'provetta' che gli studiosi britannici capitanati da Marc Turner mirano a inoculare nell'uomo fra tre anni appena. Sembra frenare gli entusiasmi Giuseppe Novelli , genetista dell'università di Roma Tor Vergata, commentando all'ADNKRONOS SALUTE la notizia che arriva da Oltremanica."Siamo solo di fronte ad un annuncio - fa notare - e mi sembra prematuro cantare già vittoria. Questa ricerca parte bene, perché potrà contare su finanziamenti multimilionari e lavorare su evidenze che lasciano al momento ben sperare. Ma siamo solo davanti a un tassello di un puzzle estremamente complesso". Il puzzle, in questo caso, è rappresentato dal sangue che scorre in vene e arterie, "composto da globuli rossi, bianchi, piastrine, plasma - sottolinea Novelli - Insomma, un fluido estremamente variegato, che svolge una funzione essenziale nel nostro organismo".
La ricerca Gb sulla rampa di lancio "è limitata ai globuli rossi, che soli non riescono certo a risolvere tutti i problemi trasfusionali". Non solo. Gli studiosi britannici sono impegnati nello sviluppo di sangue '0-negativo', gruppo adatto a ogni tipo di trasfusione senza rischio di rigetto. "Ma si tratta - sottolinea il genetista - di un sangue che può essere usato, e di fatto viene usato, solo nell'emergenza".
Insomma, "il sangue sintetico - ribadisce Novelli - non potrà mai sostituirsi alla donazione vera e propria, e non vorrei che questi annunci in pompa magna finissero per inibire la gente, spingendola a non donare sangue o a farle sottovalutare pericolosamente l'importanza di questo gesto". Quanto a una stima del tempo che sarà necessario per approdare a un sangue sintetico che risolva ogni problema legato alla carenza delle donazioni, Novelli chiosa: "Non sono mica un mago!
La scienza ha bisogno di realismo, e su questo tipo di studi non è possibile fare previsioni. Certo - conclude con una nota di ottimismo - i progressi compiuti sulle cellule staminali ad appena 12 anni dalla loro scoperta lasciano ben sperare".
Pagina pubblicata il 23 marzo 2009