Testamento, anche gli infermieri chiedono tempo
"Ci associamo alla richiesta dei medici: sul testamento biologico serve una pausa di riflessione. Se approvate, le norme del disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento origineranno conflitti etici e incideranno sul rapporto empatico tra assistito e infermiere".Ad affermarlo è Annalisa Silvestro, riconfermata alla guida della Federazione nazionale dei collegi Ipasvi (Infermieri professionali assistenti sanitari vigilatrici d'infanzia) per il triennio 2009-2011. Silvestro, che guida l'Ipasvi dal 2000, ha voluto inserire il testamento biologico tra le priorità del suo mandato.
"L'approvazione da parte del Senato del disegno di legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento - sottolinea in una nota - induce tutto il gruppo professionale a un'ulteriore riflessione, viste le indicazioni contenute nel Codice deontologico degli infermieri italiani di recentissima approvazione.
Uno degli elementi fondanti dell'assistenza infermieristica - aggiunge il presidente Ipasvi - è infatti la relazione dell'infermiere con il proprio assistito di cui riconosce, per tenerne conto nella pianificazione assistenziale, i principi, i valori, il credo religioso e la specifica concezione del senso della vita e della morte.
L'accompagnamento al fine vita - conclude - coinvolge intimamente ogni infermiere nella sua quotidianità professionale".
Pagina pubblicata il 31 marzo 2009