SMI, la convenzione non è affare privato
Il rinnovo delle convenzioni per la medicina generale non può essere 'un affare privato' tra la parte pubblica e una sola associazione di categoria. E' la presa di posizione del Sindacato medici italiani (Smi) che ha inviato una lettera alla Sisac chiedendo chiarimenti sull'andamento delle trattative per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale, specialistica ambulatoriale e pediatria.In particolare lo Smi ritiene che la richiesta di incontri riservati, avanzata nei giorni scorsi da uno dei sindacati firmatari della preintesa del 22 dicembre (la Fimmg), "è un tentativo di escludere le altre organizzazioni rappresentative della categoria in un momento cruciale della contrattazione". Per lo Smi - che si è dato appuntamento per il prossimo 8 maggio, per l'analisi della bozza presentata il 16 aprile scorso dalla Sisac, in un'apposita commissione che si riunirà prima della prevista segreteria nazionale del 9 e 10 maggio - rimane ferma la proposta di chiudere solo la parte economica della convenzione per dare risposte serie alle difficoltà della categoria, rinviando a una fase successiva gli aspetti normativi.
"La categoria - spiega Maria Paola Volponi, responsabile nazionale della medicina generale e componente della delegazione trattante dello Smi - si ritrova ancora senza accordo e senza quegli arretrati che erano la richiesta prioritaria dei 70 mila medici del settore, invece, come già previsto e preannunciato, ci siamo trovati con la cosiddetta preintesa di Natale, una bozza che integrata nella precedente convenzione indica chiaramente il disegno delle regioni, o meglio di alcune regioni: si snatura il lavoro dei medici di medicina generale, eliminando la libera scelta e quindi il rapporto fiduciario con il paziente; si tenta di scaricare tutte le possibili disfunzioni di sistema legate alla continuità delle cure alla responsabilità professionale e personale del medico; si burocratizza ulteriormente l'attività attraverso inutili strumenti di controllo delle prescrizioni".
Per tutte queste ragioni, ha concluso Volponi, "contestiamo questa preintesa, che oltretutto è deficitaria anche per quanto riguarda gli aspetti economici, come più volte abbiamo ribadito nei mesi scorsi. È incredibile che si continui, invece, con la logica degli incontri esclusivi da parte di alcune organizzazioni sindacali.
Pagina pubblicata il 27 aprile 2009