Tutela privacy deve crescere insieme a tecnologie
In sanità l'attenzione alla sicurezza dei dati e alla riservatezza delle informazioni deve 'crescere' insieme alle tecnologie per la gestione e la cura dei pazienti. Lo chiede Giuseppe Chiaravalloti, vicepresidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, intervenuto ieri a Roma alla prima conferenza E-HealthCare.
"Lo sviluppo tumultuoso di sistemi informatizzati sempre più efficienti in questo settore - spiega - migliora molto la qualità delle cure, ma fa aumentare anche i rischi per la privacy dei cittadini". Con conseguenze pratiche anche serie, per la persona e per la collettività. "Si pensi - spiega Chiaravalloti - al pericolo che si può correre se i cittadini, non perfettamente certi della tutela della loro riservatezza, decidono di non ricorrere alle strutture sanitarie e non curarsi". In caso di malattie infettive il problema diventa sociale.
"Non si può e non si deve - continua - rinunciare per questo alla tecnologia. Ma bisogna vigilare e porre l'adeguata attenzione. E' questa la posizione generale del Garante che non mira a una tutela feticistica della privacy ma, piuttosto, a contemperare gli interessi, senza sacrificarne nessuno". L'attenzione alla tutela della privacy è, comunque, molto sentita da chi gestisce i dati sanitari.
"Abbiamo sempre più richieste di strumenti e sistemi di protezione dei dati da parte di Asl, ospedali, strutture sanitarie", ammette Vincenzo Costantino, responsabile della struttura tecnica di Symantec, azienda specializzata in soluzioni per la protezione di dati e tra gli sponsor della congresso.
Le interconnessioni tra diverse strutture e operatori della sanità sono sempre più diffuse. "E' necessario proteggere le informazioni sanitarie, considerate 'sensibili', da ogni forma di intrusione. Ma lavoriamo anche per evitare che i dati escano dalla struttura di riferimento per leggerezza dell'operatore o per possibili errori". Nel nostro Paese questo settore "è in fase di sviluppo - conclude - ma abbiamo già a disposizione strumenti più che efficaci di protezione".
Pagina pubblicata il 21 aprile 2009