Berlusconi, sanità da garantire ma da riformare
Il Governo è consapevole della necessità di una riforma del sistema sanitario nazionale, non ci devono essere pregiudizi ideologici tra sanità pubblica e sanità privata. La sanità è un servizio pubblico che deve essere garantito a tutti, si tratta di una grande conquista di libertà, un servizio che può essere fornito sia dal pubblico che dal privato.Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Policlinico San Donato. La filosofia della riforma, per Berlusconi, è quella di garantire la libertà di scelta del medico, la libertà di scelta di dove andare a farsi curare, e che il pagamento al Servizio sanitario nazionale sia a prestazione.
Questi per il premier sono "punti imprescindibili". Berlusconi ha poi invitato gli imprenditori a investire nel settore della sanità che "non è rischioso. Secondo l'Onu, il Pil in questo settore aumenterà del 50% nei prossimi 8 anni grazie all'aumento della vita media. Gli imprenditori potranno avere grandi soddisfazioni.
Solo la collaborazione tra pubblico e privato può migliorare il sistema sanitario nazionale. Per questo - ha annunciato il premier - possiamo anche pensare a esenzioni fiscali per chi investe nella sanità, esenzioni che potrebbero valere nei primi anni di attività", ha spiegato. "La sanità è un grande problema del Paese, è necessario migliorare il sistema sanitario nazionale che in alcune regioni d'Italia, come la Lombardia, è d'eccellenza mentre la situazione è disastrosa in altre regioni con pessimi servizi - ha continuato - e anche disavanzi giganteschi.
Tutto ciò ha costretto il Governo a commissariare la sanità in alcune regioni italiani, in particolare al Sud". Il premier ha aggiunto quindi che "l'impegno dello Stato nel settore della sanità è indispensabile, ma non sufficiente. E' necessario assolutamente anche l'impegno dei privati. Siamo consapevoli dell'importanza di chi investe in questo settore".
Pagina pubblicata il 19 maggio 2009