CIPE impugna nuova convenzione
Sotto accusa la nuova convenzione dei pediatri di libera scelta per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007, già firmata, il 30 aprile scorso, dalle principali sigle sindacali.La Confederazione italiana pediatri (Cipe) - che ha siglato l'accordo "con una firma esclusivamente tecnica", mantenendo "forti perplessità" - ha dato mandato ai propri legali di impugnare il contratto nei punti che ritiene in contrasto con le leggi vigenti, "soprattutto nelle norme più vessatorie".
La decisione è stata presa dal direttivo nazionale della Cipe, riunito a Roma nei giorni scorsi per una valutazione approfondita del contratto. Secondo la confederazione, l'impianto complessivo del contratto "è fortemente penalizzante per i pediatri di famiglia rispetto ai medici dipendenti," e la sua "applicazione porterà sicuramente ad una minore qualità dell'assistenza per i bambini italiani".
In particolare, sono tre i punti al centro dell'iniziativa legale: 1) La mancanza di una data certa sulla durata in vigore e relativa scadenza del contratto; 2) L'obbligo di firmare il contratto nazionale per poter partecipare ai tavoli regionali e aziendali, indipendentemente dalla rappresentatività nazionale; 3) Il riferimento a quanto verrà deciso dal contratto della medicina generica i cui articoli, non soggetti a contrattazione da parte dei pediatri, vincolano in maniera determinante il contratto della pediatria stessa.
La Cipe, inoltre, segnalerà al Garante per la protezione dei dati personali tutti gli adempimenti imposti dall'accordo ai pediatri di famiglia, che "appaiono in contrasto con la normativa sulla privacy". E segnalerà alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) la parte in contrasto con il codice deontologico.
Pagina pubblicata il 18 maggio 2009