Errori chirurgici aumentano decessi e nuovi ricoveri
I pazienti chirurgici che risultano danneggiati dall'intervento hanno probabilità sette volte maggiori di morire in ospedale o di essere nuovamente ricoverati entro tre mesi dalle dimissioni rispetto agli altri.Gli errori chirurgici che determinano questo effetto comprendono pneumotorace iatrogeno, alcune infezioni determinate dall'assistenza medica, emorragie o ematomi postoperatori, scompensi fisiologici o metabolici postoperatori, insufficienza respiratoria postoperatoria, embolia polmonare o trombosi venosa profonda postoperatoria, sepsi postoperatoria, deiscenza della ferita chirurgica a seguito di intervento addominopelvico e perforazioni o lacerazioni accidentali.
Dati gli elevati costi della degenza ospedaliera, i nuovi ricoveri supplementari rappresentano un costo sostanziale per i piani sanitari ed il paziente: essi potrebbero essere considerati come parte dei potenziali risparmi derivanti dagli incentivi per ospedali o equipe mediche finalizzati a minimizzare questi eventi, oppure dalla selezione di personale con migliori performance sulla sicurezza.
Esaminare le variazioni nella sicurezza del paziente fra i vari ospedali e le loro possibili determinanti potrebbe essere un modo di sfruttare quanto rilevato: sia la competizione fra medici ed ospedali a livello locale che quella fra diversi piani sanitari potrebbero influenzare i tassi di errori chirurgici.
Benchè i fattori alla base di questi fenomeni possano essere complessi, una combinazione di istruzione, reclutamento, pubblicità, ricompense economiche e strategie di penalità potrebbe essere la chiave per il miglioramento della sicurezza del paziente.
(Med Care. 2009; 47: 583-90)
Pagina pubblicata il 10 maggio 2009