Febbre suina, Oms conferma 1000 nuovi casi
Salgono a 7.520 i casi di influenza A/H1N1 in 34 Paesi nel mondo, con 1.000 nuovi contagi rispetto ai dati finora in possesso dell'organizzazione. Questo l'aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità, che fotografa la situazione a venerdì mattina presto.
Solo giovedì, nella conferenza stampa pomeridiana da Ginevra, l'Oms parlava di 6.497 casi. Restano 65 i decessi. Paese più colpito sono ormai gli Usa, con 4.298 persone infettate dal virus e tre morti. Sono 2.446 i casi in Messico, con 60 decessi, e 449 in Canada, con una vittima. Otto i pazienti in Costa Rica, dove si è verificato anche un decesso.
E ancora: 100 casi si sono registrati in Spagna, 71 in Gran Bretagna, 1 in Argentina, 1 in Australia, 1 in Austria, 1 in Belgio, 8 in Brasile, 4 in Cina, 10 in Colombia, 3 a Cuba, 1 in Danimarca, 4 a El Salvador, 2 in Finlandia, 14 in Francia, 12 in Germania, 3 in Guatemala, 1 in Irlanda, 7 in Israele, 9 in Italia, 4 in Giappone, 3 in Olanda, 7 in Nuova Zelanda, 2 in Norvegia, 40 a Panama, 1 in Polonia, 1 in Portogallo, 3 in Corea, 2 in Svezia, 1 in Svizzera, 2 in Tailandia.
A fronte di questi dati, "è troppo presto per abbassare la guardia", è il monito del direttore generale dell'Oms, Margaret Chan, che considera l'influenza A/H1N1 "una crisi con possibili implicazioni mondiali". Secondo la Chan, i segnali che l'epidemia sta scemando nel suo epicentro in Nord America non significano che il peggio è passato.
E c'è "grande incertezza" sul fatto che l'attuale quadro "parzialmente confortante" non muti, ha sottolineato durante un meeting intergovernativo sulla preparazione alla pandemia nel quartier generale dell'Oms a Ginevra.
Pagina pubblicata il 17 maggio 2009