Medici ancora costretti a fare la spia
"Rimangono i medici-spia, malgrado le forti critiche e le proteste provenienti anche da parte della maggioranza di Governo". Lo denunciano i sindacati medici che continuano a protestare contro le norme del pacchetto sicurezza che portano alla segnalazione degli immigrati irregolari.
L'intersindacale - Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil medici, Fvm, Federazione Cisl medici, Fassid, Fesmed, Federazione medici Uil Fpl - spiega, in una nota, che i camici bianchi "vengono esonerati dall'obbligo di segnalazione ma non, in quanto pubblici ufficiali, da quello di denuncia di un reato, quale quello di immigrazione clandestina appositamente introdotto, la cui omissione o ritardo comporta il rischio di sanzioni penali".
Per questo i sindacati ripetono al Senato lo stesso appello rivolto alla nei giorni scorsi alla Camera, perché si approvi "una norma che introduca, definitivamente e senza equivoci, una precisa e specifica esenzione per i medici, e quanti abbiano un incarico nel Ssn, dall'obbligo di denuncia di situazioni di irregolarità relative alla cittadinanza o immigrazione di persone sottoposte a trattamento sanitario".
"Siamo fortemente preoccupati - denunciano i medici che hanno programmato per la prossima settimana una conferenza stampa per illustrare i rischi della normativa - e ci vediamo costretti a lanciare un serio allarme anche per le conseguenze sulla salute collettiva legate al pericolo di epidemie che coinvolgono il territorio.
Si pensi ai crescenti casi di tubercolosi tra gli immigrati o alla possibile diffusione del virus dell'influenza A/H1N1 le cui conseguenze sarebbero ancora più gravi con ulteriore pericolo di contagio se i clandestini, per timore di essere denunciati, non si rivolgessero alle strutture sanitarie".
Le principali organizzazioni sindacali dei medici dipendenti del Ssn terranno una conferenza stampa sul tema, a Roma venerdì 22 maggio, alle ore 11.30 presso la sede dell'Enpam (Via Torino, 38).
Pagina pubblicata il 13 maggio 2009