No a convezione pasticciata a punitiva
No a trattative private ed esclusive. Sì, invece, alla chiusura della parte economica e al rinvio di quella normativa a un successivo tavolo di trattativa.Ad indicare la strada da seguire per il rinnovo delle convenzioni della medicina generale è Salvo Calì, segretario nazionale dello Smi (Sindacato medici italiani), in una lettera aperta inviata a Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia). "Da quattro mesi - scrive Calì nella lettera - contestiamo con decisione e a viso aperto la preintesa del 22 dicembre.
In questi mesi - aggiunge - abbiamo continuato a invocare lo spirito unitario dell'Intersindacale, lo facciamo ancora una volta, pur sapendo della vostra richiesta di un incontro esclusivo con la Sisac. Non è più la stagione dei tavoli separati, il rinnovo della convenzione non è un 'affare privato'. Ripartiamo, invece, da una proposta che unisca la categoria: chiudiamo la parte economica, spalmiamo in più anni l'aumento della contribuzione Enpam". Proprio l'incremento dell'aliquota Enpam è uno dei punti della trattativa contestati da Calì.
"A fronte dei superiori obblighi, responsabilità e sanzioni, ai medici convenzionati della medicina generale non viene riconosciuto neanche l'incremento previsto dal tasso di inflazione programmato, già riscosso da quasi un anno dai medici dirigenti e da tutto il pubblico impiego, perché con le stesse risorse contrattuali, oltre a finanziare la riorganizzazione delle cure primarie i medici devono pagare l'incremento dell'aliquota Ente e del premio assicurativo, che l'accordo ipocritamente attribuisce alla parte pubblica.
Sicché, aggiungendo anche la parte di contribuzione (0,5%) a carico del medico, l'incremento economico si riduce a poco più della metà del 'dichiarato' 4,85%". Nel mirino di Calì anche la nuova organizzazione del lavoro. Per il segretario, "l'obbligo di adesione alle forme associative complesse comporta la chiusura degli ambulatori dei singoli medici e un'organizzazione del lavoro che la parte pubblica disegna sull'H24, sette giorni su sette, fondata, soprattutto, sul rapporto orario e sulla copertura dei turni di servizio, con buona pace della libera scelta dell'assistito, del rapporto fiduciario con il paziente e della capillarità dell'assistenza: tre grandi punti di forza del nostro Servizio sanitario nazionale".
Pagina pubblicata il 04 maggio 2009