TDM, assistenza domiciliare vittima tagli ASL
Assistenza a domicilio dei malati prima vittima dei tagli dell'Asl. La 'cenerentola' della sanità italiana peggiora in quantità e qualità, con le solite differenze tra Regioni e con i cittadini afflitti da nuovi costi a carico loro.
E' il quadro dell'assistenza domiciliare (Adi) in Italia che emerge dal II Rapporto di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, presentato ieri in Commissione Salute delle Regioni. Terapia del dolore e assistenza psicologica sono i due principali talloni di Achille in questo campo, sottolinea il Tdm. Non solo. Rispetto agli anni precedenti il taglio dei budget e i Piani di rientro con cui sono alle prese diverse Regioni, pesano notevolmente su quantità e qualità dell'assistenza: sempre più cittadini segnalano la riduzione delle ore, la discontinuità o sospensione del servizio, un peggioramento della qualità.
Il risultato è l'aumento dei costi a carico delle famiglie, che sempre più spesso devono integrare le prestazioni ricevute dalla Asl con servizi a pagamento. I maggiori disagi - emerge dal Rapporto - sono percepiti da adulti con grave disabilità (30,4%), malati cronici (29,1%), anziani appena dimessi dall'ospedale (21,5%) e, per il 2,5% dei casi, bambini con problemi di disabilità.
Rispetto agli anni precedenti aumentano in maniera considerevole le segnalazioni di scarsa qualità del servizio (+7%), improvvisa sospensione (+1,4%) e discontinuità (0,7%). Il 13,9% lamenta una riduzione delle ore. Per il Tdm, questi dati "mostrano chiaramente che il problema dei fondi sempre più scarsi a disposizione delle Asl si sta ripercuotendo in misura considerevole sui cittadini che usufruiscono di assistenza domiciliare".
Pagina pubblicata il 10 giugno 2009