MMG tecnologico? Si, ma nei limiti
Sì a strumenti tecnologici nell'ambulatorio del medico di famiglia per rendere più celere la diagnosi quando possibile. Esagerare snaturerebbe il ruolo del MMG rischiando di abbassare la qualità delle prestazioni.Questa la risposta di Mauro Martini, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), al viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, che propone di dotare i medici di famiglia di un "minimo di tecnologia diagnostica" proprio per evitare il ricorso indiscriminato ai Pronto soccorso, anche per accertamenti che potrebbero essere fatti, con minore spreco di risorse, negli ambulatori di medicina generale.
Una questione, secondo Martini, da analizzare meglio. Anche a fronte dei problemi, pure di natura medico-legale, che si pongono. Se è vero, infatti - precisa - che le apparecchiature per le analisi chimico-cliniche automatizzate offrono responsi che non dipendono dalla specifica abilità dell'operatore, e nemmeno dall'assiduità con cui le impiega, è molto diverso il caso, per esempio, degli ecografi, dove solo se il medico ha una certa dimestichezza con l'indagine si raggiunge l'affidabilità. "In un momento in cui la letteratura internazionale ha ormai sancito la corrispondenza tra risultati ottenuti e numero di prestazioni seguite dall'operatore, si tratti del chirurgo o del radiologo - aggiunge Martini - è giusto chiedersi quali rischi si assuma il medico che esegue un'ecografia ogni tanto.
Non vorremmo correre il rischio che l'ambulatorio del medico di famiglia divenga un pronto soccorso di serie B con prestazioni di serie B" "Da molto tempo anche le aziende del biomedicale si sono rivolte a quello che era stato battezzato doctor office", spiega Martini, convinto però che sia necessario valorizzare la medicina di famiglia su altri fronti. "Credo - prosegue - che il punto di forza dell'attività del medico di famiglia sia la presa in carico delle patologie croniche, il monitoraggio dei trattamenti cronici, la salvaguardia della compliance. Considero molto meno centrali attività che andrebbero a sovrapporsi a quelle del laboratorio d'analisi o del pronto soccorso", conclude Martini.
Pagina pubblicata il 07 luglio 2009