MMG hi-tech per alleggerire i pronto soccorso
Dall'ecografia all'elettrocardiografia, fino agli analizzatori chimici. Dotare i medici di famiglia di "un minimo di tecnologia diagnostica" è la via pensata dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, per "limitare il ricorso indiscriminato alle prestazioni ospedaliere di pronto soccorso". Su questa ipotesi, spiega Fazio in un messaggio inviato ieri in occasione di un incontro organizzato a Milano dal gruppo Esaote (azienda che opera nel settore dell'imaging medicale) per ricordare i 15 anni dalla sua privatizzazione, "stiamo aprendo un confronto con la medicina del territorio e con gli stessi produttori di tecnologie in grado di rispondere a queste nuove esigenze".Nell'arco degli ultimi decenni, riflette, "abbiamo assistito a una straordinaria evoluzione delle tecnologie di imaging diagnostico". Ma "l'impiego determinante delle nuove apparecchiature si è avuto soprattutto nelle strutture ospedaliere. E' stata proprio la disponibilità di innovativi strumenti diagnostici e terapeutici che ha polarizzato sugli ospedali la medicina moderna. Oggi avvertiamo la necessità di ritrovare un equilibrio più coerente con i medici di base". Solo così, prosegue, "si possono offrire ai cittadini prestazioni più efficaci e nel contempo si dovrebbe alleggerire la pressione - oggi del tutto eccessiva - sull'ospedale e sui pronto soccorso", alle prese con "codici che potrebbero e dovrebbero trovare un più coerente indirizzo negli interventi ambulatoriali extraospedalieri".
In campo sanitario "l'utilizzo integrato delle tecnologie biomediche e delle tecnologie informatiche può contribuire in modo determinante nel processo di razionalizzazione e miglioramento della qualità del Ssn", conclude Fazio, invitando "chi produce tecnologia e chi vive a contatto con le esigenze sanitarie dei cittadini a collaborare".
Pagina pubblicata il 06 luglio 2009