Sindacati a Governo, no a rottamazione medici
Una lettera-appello a Governo e Parlamento per dire 'no' alla rottamazione di medici e veterinari, ovvero al pensionamento coatto dei pubblici dipendenti al raggiungimento dei 40 anni di contribuzione, come previsto da un emendamento al dl anticrisi inserito nel testo in discussione nelle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera.A rivolgersi al Parlamento e all'Esecutivo sono le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria, Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl Medici, Fassid Fesmed, Federazione Medici Uil Fpl, che hanno ripetutamente manifestato la propria opposizione alla misura "per gli effetti - scrivono in una nota congiunta - che esso avrebbe prodotto nel Servizio sanitario nazionale, rappresentando i medici e veterinari dipendenti la categoria maggiormente colpita dal provvedimento per avere a proprie spese riscattato gli anni di laurea e di specializzazione".
Ricordando il primo dietrofront del Parlamento sulla misura, i sindacati sottolineano che "ora, con l'emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, si vuole annullare questa decisione parlamentare, reintroducendo la norma che prevede il pensionamento dei dirigenti pubblici, medici e veterinari compresi, con 40 anni di anzianità contributiva, a discrezione dell'azienda e con la eccezione di magistrati, professori universitari e dirigenti medici di struttura complessa del Ssn".
"La sua approvazione - sottolineano dunque - produrrebbe nei prossimi anni la fuoriuscita obbligata dal Ssn di questi dirigenti, anche donne, a soli 58-60 anni di età, peraltro in netta controtendenza con le politiche previdenziali perseguite in Europa e nel nostro Paese".
Pagina pubblicata il 21 luglio 2009