Nasce centro europeo di nanomedicina
Aspira a diventare la "Houston d'Europa", un punto di riferimento per i cervelli di tutto il mondo. Obiettivo: cavalcare la più grande rivoluzione alle porte, quella della nanomedicina. E' con questo spirito che nasce in Lombardia la Fondazione 'Centro europeo di nanomedicina', un'alleanza con aspirazioni simili a quella guidata in Usa dal padre del nanotech, lo scienziato Mauro Ferrari. Parola di Roberto Formigoni.Il presidente della Regione Lombardia ha presentato oggi, durante un incontro a Milano, la Fondazione che vanta come soci fondatori 9 centri di ricerca pubblici e privati presenti in Lombardia: la Fondazione Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare), il Policlinico di Milano, l'Ieo (Istituto europeo di oncologia) di Umberto Veronesi, la Scuola europea di medicina molecolare, STmicroelectronics, Genextra (spin off dell'università degli Studi di Milano), Politecnico di Milano, università degli Studi di Milano e di Pavia. A dare la spinta iniziale al progetto un finanziamento di 4,5 milioni di euro in tre anni, stanziati dal Pirellone a partire dal 2009 nel Programma attuativo regionale del Fondo aree sottoutilizzate (Par-Fas).
Il sogno è quello di diventare "un Hub europeo per la nanomedicina", spiega Formigoni che con il presidente della neonata Fondazione, Adriano De Maio, lancia un invito: "Ci auguriamo che il Governo - e altre istituzioni pubbliche e private - capiscano l'importanza di questo centro e decidano di sostenerlo". Al centro dell'attività della fondazione lo sviluppo di tecnologie e approcci innovativi nell'ambito della nanomedicina. L'obiettivo è di mettere a punto strumenti diagnostici a terapeutici non invasivi e sempre più su misura. Il centro concentrerà la sua attività su 3 patologie: il cancro, le malattie cardiovascolari e quelle neurologiche. E punta a diventare riferimento mondiale per cervelli italiani e stranieri. "L'aspirazione è quella di riuscire a reclutare almeno 150 scienziati", spiega Marco Foiani (Fondazione Ifom). Un primo 'colpo' è già stato messo a segno: l'istituto neurologico Carlo Besta di Milano ha proposto con successo di coinvolgere Francesco Stellacci, scienziato che lavora alla nanomedicina da anni nel Massachussetts Institute of Technology di Boston".
Pagina pubblicata il 23 luglio 2009