La rottamazione taglierebbe 10mila medici
Se la norma sulla 'rottamazione' dei dirigenti medici e veterinari al raggiungimento dei 40 anni di anzianità contributiva (compresi i riscatti della laurea e della specializzazione) dovesse diventare realtà, un esercito di oltre 10 mila professionisti sarebbe fuori dal Servizio sanitario nazionale.
E' la stima di Massimo Cozza, segretario generale della Fp Cgil medici che, interpellato dall'ADNKRONOS SALUTE, ha provato a calcolare l'impatto del provvedimento sul pensionamento coatto dei pubblici dipendenti previsto da un emendamento al dl anticrisi inserito nel testo in discussione nelle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera.
Risultato: "Oltre 10 mila fra medici ospedalieri e altri dirigenti del Ssn finirebbe in pensione", avverte. Solo nel 2009. Al momento, infatti, se si escludono i direttori di struttura complessa non contemplati dalla norma, si contano solo fra i dirigenti medici circa 8 mila persone che hanno raggiunto i 60 anni di età e, avendo riscattato anche gli anni della laurea e della specializzazione, verrebbero automaticamente 'rottamate'.
E la compagine dei camici bianchi con 40 anni di contributi alle spalle si amplia al ritmo di mille unità l'anno. A questi si aggiungono altri 2 mila professionisti, che verrebbero strappati alle file degli altri dirigenti del Ssn (non medici). "Il numero finale - conclude Cozza - si avvicinerebbe pericolosamente a quota 10 mila".
Pagina pubblicata il 21 luglio 2009