Milillo, su certificati dialoghiamo con ministero PA
Le preoccupazione dei medici di famiglia sulla certificazione di malattia dei dipendenti pubblici "sono state comprese" dal ministero della Pubblica amministrazione. Ed è stato "avviato un percorso" per risolvere i problemi. Lo scrive il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Giacomo Milillo, in una lettera inviata oggi a tutti gli iscritti del sindacato, in cui dà conto dei risultati ottenuti dopo la missiva inviata nei giorni scorsi ai ministri Renato Brunetta (Pubblica amministrazione), Ferruccio Fazio (Salute) e Maurizio Sacconi (Lavoro), e al commissario straordinario dell'Inps sulle perplessità per le nuove norme sui certificati medici. "Il primo incontro al ministero per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione si è svolto venerdì scorso in un clima di attenzione e disponibilità", ha detto Milillo spiegando di aver sottolineato come, "in assenza di soluzioni alle numerose criticità presenti, l'entrata in vigore delle disposizioni previste dal decreto potrebbe avere ricadute devastanti e paralizzanti la nostra attività assistenziale". Milillo si è anche soffermato sui problemi per il medico legati al "punto in cui la legge dispone che le certificazioni non possano riferirsi a 'dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati' e sullo sproporzionato, iniquo e irrituale regime sanzionatorio previsto in caso di inadempienze o errori anche non volontari e sui provvedimenti previsti per il mancato invio telematico del certificato di malattia online". La Fimmg si è dichiarata disponibile a offrire la propria collaborazione per "trovare le migliori soluzioni e consentire il pieno raggiungimento degli obiettivi che la normativa intende perseguire, evitando procedure che creino problemi alla corretta pratica clinico-assistenziale cui il medico è professionalmente e deontologicamente tenuto". Per Milillo "occorre anche fermezza nel respingere ogni possibile intento vessatorio e mortificante la professione medica", conclude il leader sindacale ricordando che del problema si parlerà anche nella segreteria nazionale convocata a Roma giovedì.
Pagina pubblicata il 01 febbraio 2010