Un registro per l'esposizione a radiazioni diagnostiche
Un software che consenta il calcolo automatico dell'esposizione alle radiazioni ionizzanti per ogni singolo paziente, per aiutare il medico nella decisione di prescrivere una radiografia e informare il paziente sugli eventuali rischi di una nuova esposizione. E' questa la richiesta che il coordinamento delle società scientifiche dei medici e pediatri di famiglia che aderiscono a Wonca (organizzazione mondiale dei medici di famiglia) rivolge alle aziende che producono le cartelle cliniche informatizzate, in uso ai professionisti. Negli ultimi decenni, spiegano i camici bianchi in una nota, l'esposizione dei pazienti alle radiazioni per obiettivi diagnostici è cresciuta enormemente, anche per l'arrivo di nuove tecnologie: Tac, Pet, scintigrafia, angiografia. Secondo le norme europee ed italiane - ricordano gli esperti - ogni prescrizione di esami che comportino l'assorbimento di radiazioni ionizzanti dovrebbe rispondere al principio di 'giustificazione', che impone di tener conto della reale utilità e non sostituibilità dell'esame e del rischio connesso all'esposizione radiologica. La richiesta di Wonca Italia si basa su uno studio, comparso sulla rivista online 'Occhio Clinico', a firma di Ernesto Mola, che ha verificato la possibilità e l'utilità di calcolare l'esposizione alle radiazioni ionizzanti dei pazienti, sulla base dei dati estratti da un database in uso presso i medici di famiglia. Wonca Italia ha chiesto al ministero della Sanità di svolgere, attraverso i suoi organi tecnici, un ruolo di coordinamento in modo da far utilizzare modalità di calcolo comparabili, utilizzando tabelle di riferimento uniche.Pagina pubblicata il 01 febbraio 2010