L'aria inquinata preoccupa il "cuore" di Milano
"Contrariamente all'opinione comune le conseguenze più frequenti dell'inquinamento sulla salute sono malattie cardiovascolari come infarto, ictus e trombosi". Lo afferma Pier Mannuccio Mannucci, convocato ieri alla Commissione Salute del Comune di Milano per presentare un dossier sui danni dei veleni dell'aria. Il lavoro, condotto in collaborazione con il gruppo di Pier Alberto Bertazzi dell'Ospedale Maggiore milanese, ha "partorito" lo studio Misa, che ha valutato l'impatto dell'inquinamento atmosferico in otto città italiane nel corso degli anni Novanta. "Il problema" - spiega Mannucci, primario di Medicina all'ospedale Policlinico "è che le particelle fini, oltreché nella trachea e nei bronchi, penetrano anche nel sangue, stimolando la sua coagulazione". Con importanti ricadute cardiovascolari, che possono essere anche acute. "Un aumento di 10 microgrammi al metro cubo di Pm10 fa salire dell'1% la mortalità totale", precisa Mannucci a DoctorNews. L'inquinamento, perciò, può avere un effetto a breve termine, anche se normalmente lo si sottovaluta. E chi rischia di più? "Le persone anziane o con malattie cardiovascolari sono evidentemente quelle più in pericolo, ma è un effetto che non risparmia nessuno". Nel frattempo le città bloccano il traffico nei weekend, una misura utile? "Non risolutiva" risponde Mannucci "ma laddove sono stati fatti interventi di questo tipo, gli eventi sono diminuiti. Anche perché è il traffico automobilistico quello che determina più inquinamento. Il riscaldamento domestico conta molto meno". Ora la palla passa al Comune di Milano. (M.M.)
Pagina pubblicata il 01 febbraio 2010